Guida breve ma intensa che ti spiega magistralmente come organizzare un viaggio di quelli belli e a fine vacanza autocomplimentarti per non essere morto male

Saluti a te, carissimo amico globetrotter dove globe sta per provincia e trotter di cuneo.

Stavo per accingermi a fare dello sport ma un po’ il mio spuntino a base di mozzarella e tritato crudo che ogni tanto mi rifà visita, un po’ questa vampata di amore per il prossimo, ho deciso di dedicare ben 10 minuti di tempo (tolti a cose ben più importanti, come guardare le prime foto del pancione di Gigi Hadid) per spiegarti per filo e per segno come organizzarti una bella vacanzina da sogno.

Una guida sintetica che tocca tutti i punti salienti e che si ispira alla mia gloriosa esperienza.

Prima di cominciare la lettura ti ricordo che suggerire ad amici e parenti di allertare i soccorsi in caso non si rincasasse entro i 15 giorni, è sempre buona norma.

  1. Il viaggio

Malelingue ti diranno che prima di mettere il piede fuori casa sia necessario organizzare per filo e per segno il proprio spostamento. Nulla di più sbagliato.

Rendere ogni tua vacanza un pellegrinaggio disseminato di punti interrogativi e accadimenti catastrofici teoricamente evitabili, plasmerà ogni viaggio in un’avventura speciale e ti permetterà (in caso di sopravvivenza) di diventare il nonno più apprezzato di famiglia grazie ai simpaticissimi aneddoti da raccontare in loop negli anni della vecchiaia.

Perdere coincidenze di treni, aerei, autobus e cammelli è solo uno dei tanti modi per cominciare la tua escursione nel più stimabile dei modi. E infatti l’incertezza sulla reale durata del dislocamento e la tormentosa domanda “festeggerò il natale a casa?”, aggiungerà quel non so che di esotico ad un insipido trasferimento in prima classe circondato da signorine e signorini pagati per vederti sorridere.

Affidati sempre a compagnie aereo note per tenere le ali attaccate al corpo centrale con le preghiere. Volare senza la certezza di ritoccare terra se non in formato puzzle, darà non solo quel tocco di adrenalina in più ma ti farà riconsiderare tutto il discorso riguardante la fede.

Nota bene: In caso di autostop mai giudicare un libro dalla copertina! Sali in macchina solo di gente che il sesto senso ti suggerisce di classificare come serial killer senza nulla da perdere. Dimostrerai ad amici e parenti la tua apertura mentale guadagnandoti la loro stima.

  1. Il pernottamento

Alza quella maledetta cornetta e annulla l’hotel a poche ma rassicuranti stelle che hai prenotato. Da oggi stanze di albergo dalla sospettosa aria scambista, ostelli che sanno di malavita, couchsurfing presso la famiglia Lecter e campeggi senza acqua calda saranno la tua nuova momentanea dimora.

E infatti uno studio recente dell’università di Cape Town ha dimostrato quanto sono out quattro mura dove chiudere gli occhi la notte per fare sonni tranquilli, e quanto invece sia cool tenere a turno i bulbi oculari sbarrati per paura che qualcuno ti sgozzi di notte per prendersi le 5 euro che tieni nel portafoglio.

Perché, d’altronde, evitare a pie pari di condividere bagno e cucina con chi ti ha appena confessato di sentirsi attratto dagli animali, quando si può tornare in patria con un bagaglio di esperienze in più e uno di effetti personali in meno?

Ancora meglio sarebbe saltare la parte della prenotazione per dirigersi direttamente alla meta e sperare tutti i santi, anche quelli di cui non si ha tanta stima, di trovare una stamberga dove passare la notte e non doversi litigare i cartoni con i cani randagi.

Fai così: prima di partire fai una bella ricerca con i piedi su internet e scova il buco di topo meno caro che ci sia. Fingi analfabetismo nello scorrere le recensioni e clicca il tasto paga subito per non darti tempo a ripensamenti. Goditi la gita facendo attenzione alla sifilide.

  1. Il cibo

Gestire i viveri, si sa, era difficile nel medioevo, figuriamoci mo’ che non sappiamo accendere un fuoco corredati di soli legnetti. E infatti non è raro mangiare come un re persiano la prima sera e condannare le settimane a venire con pasti a base di biada e ossigeno.

Ma non disperare, caro amico giramondo, infatti non tutto il male viene per mettere fine alla tua opinabile esistenza. Decidere di propria sponte di farsi 15 giorni a stecchetto non solo ti aiuterà a perdere quei fastidiosissimi centimetri di coscia in più che le Kardashian si sono fatte inserire pagando, ma ti permetterà di approfittare delle bellezze della natura con degustazioni fuori programma talvolta di alghe di mare, talvolta di bacche al 67% mortali.

Inoltre, una volta certo di tornare in patria senza dare l’impiccio ai tuoi parenti di doverti organizzare il funerale, potrai vantarti di avere uno stomaco di roccia e mettere in giro la voce che in una eventuale apocalisse saresti in grado di vedere l’alba almeno del terzo giorno.

Consiglio per esperti: Quando viaggi appesantisciti. Consuma solo alimenti che possono impedirti di vivere con tranquillità la tua gita fuori porta. Piegarsi a panino per il mal di stomaco mentre si visitano le meraviglie di Machu Picchu ti permetterà di evitare di apparire nelle foto dei turisti.

  1. Gli orari

Uno dei punti chiave che tracciano il confine netto tra vacanza da sogno e parkour all’inferno sono gli orari. Partenze sotto il sole di mezzogiorno e ritorni nel cuore della notte, trasferte solo se in allerta meteo, relax in spiaggia esclusivamente tra le 11 e le 14 saranno il sale della tua escursione.

Rompere la routine spostando i pasti fondamentali della giornata in ordine casuale ti consentirà di vivere il jet Lag anche a distanza di 40 km dal portone di casa.

  1. Gli outfit

Che tu vada in Madagascar o a Rosolina mare poco importa. E infatti per fare la valigia non serve nient’altro che quel tocco di pressapochismo capace di renderti fuori luogo anche dentro casa tua.

Dimenticare il maglione in settimana bianca, munirsi di 2 paia di mutande quando si prevede di pernottare lontani dalla dimora per non meno di 10 giorni, trovarsi provvisti di un vestitino da procace pin up che strizza l’occhio a Dolores del Río e dimenticare le infradito per andare a farsi la doccia in campeggio sono solo le basi quando si parla di viaggi all’insegna del relax.

Consiglio: inserisci nel bagaglio con l’uso della forza una tonnellata di capi di abbigliamento e accessori, togliendo spazio a cose sulla carta decisamente più importanti. In vacanza accertati di mettere sempre la stessa t-shirt per quindici giorni. In caso di reazione allergica, puntura di insetto, morso di squalo martello malediciti per aver inserito nell’ultimo centimetro cubico a disposizione il crop top di Berska e non uno spray disinfettante.

2 risposte a "Guida breve ma intensa che ti spiega magistralmente come organizzare un viaggio di quelli belli e a fine vacanza autocomplimentarti per non essere morto male"

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