Ricetta Brutti ma buoni per incapaci

Tempo: a seconda della coordinazione mano-occhio

Ingredienti per 1 persona se si hanno problemi di autocontrollo. 12 persone più un animale domestico a scelta in tutti gli altri casi

  • Un tot di uova a seconda di cosa ti dice il cuore
  • 200g di zucchero e alla domanda “sono 250, che faccio lascio?”, lasciare
  •  300g di granella di nocciole (più un altro 100g da mangiarsi a cucchiaiate durante la preparazione)
  • Dalla regia mi dicono anche un po’ di vaniglia ma, per esperienza personale, si può tranquillamente dimenticare

Procedimento

  1. Per prima cosa divertirsi a separare il tuorli dagli albumi. Dopo tre quarti d’ora di sconforto, 78 uova buttate, lacrime ovunque e una leggera voglia di appendersi al lampadario, rannicchiarsi con le ginocchia strette al petto. Dopo aver preso visione di un qualunque video di Jill Cooper che squattando ti invita a dare il meglio di te stesso ricominciare da capo. Lasciare i pezzi di guscio galleggiare indisturbati.
  2. Montare gli albumi aggiungendo piano piano lo zucchero. Digrignare i denti e maledirsi per non essere nato octopus, prendere in considerazione un’eventuale operazione per un paio di braccia in più uscenti dal punto vita. Dopo alcune riflessioni circa i costi e la qualità della vita, schiaffare tutto il malloppo di zucchero senza altre cerimonie.
  3. Continuare a montare le uova. In caso di riuscita chiamare un genitore o chi ne fa le veci per ulteriori congratulazioni. In caso di fallimento alzare le spalle e ammettere “ho tante altre qualità”. Cercare altre qualità.
  4. Aggiungere la granella di nocciole. Incominciare con movimenti lenti dall’alto in basso come specificato su Giallo Zafferano. Al 14esimo secondo farsi prendere da un’improvvisa schizofrenia e cominciare a girare il tutto come in preda ad un esorcismo, cantando la sigla del Mondo di Patty al contrario.
  5. Cercare una pentola pulita. Non trovarla. Ricordarsi di averla lasciata nel lavandino in punizione ore addietro.
  6. Spostare la sbobba dalla ciotola alla pentola redenta. Durante l’operazione lasciare ¼ dell’impasto attaccato alle pareti della terrina, ¼ sul banco di lavoro e il restante sul cucchiaio di legno. Fare spallucce e postare su fb “la vita è per il 10% cosa ti accade e per il 90% come reagisci”.
  7. Lasciare l’impasto sul fuoco senza curarsi di girarlo. Far finta di stupirsi davanti al miracolo della combustione. Annunciare ai vigili del fuoco “non me lo aspettavo proprio”.
  8. Cercare una teglia pulita. Non trovarla. Lavarne una che nel frattempo aveva messo su famiglia.
  9. Con l’aiuto di un cucchiaio e un dito a scelta, prendere un po’ di impasto dalla pentola alla volta e trasferirlo sulla teglia cercando di dare una forma piacevole al tutto. Non riuscirci. Prendersela con il gatto urlandogli “chi l’ha fatta qui!”
  10. Infornare la pietanza satanassa a un numero di gradi che si ritiene opportuno. Rimanere davanti al forno come un cucciolo di cane davanti ad una portafinestra chiusa.
  11. Finita la cottura, che può andare dai 45 minuti fino a una gravidanza, guardare la propria creazione e urlare sgomento.

5 risposte a "Ricetta Brutti ma buoni per incapaci"

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